San benedetto, scritta Arciconfraternita, Santa Scolastica

Chi siamo


Ci presentiamo...

Affresco raffigurante S. Benedetto da Norcia
S. Benedetto da Norcia

Siamo i confratelli e le consorelle della Venerabile Arciconfraternita dei SS. Benedetto e Scolastica all’Argentina (Vicolo Sinibaldi 1). Il sodalizio affonda le sue radici agli inizi del 1600. Alcuni devoti di Norcia, Laerzio Cherubini, Benedetto e Francesco Passerini, Sebastiano Masseroni e Olimpo Cistarelli, vollero intitolarlo ai Santi Gemelli della loro terra. "Ispirati dalli detti santi, s’unirono per essere strumenti, autori e fondatori di un delizioso orto del Signore, nel quale doveva nascere gioia, letizia, azione di grazie e canto di lode"

Particolare di affresco che ritrae S. Scolastica
S. Scolastica

A casa del Cherubini, nel febbraio 1615, i 5 fondatori diedero vita ad una Compagnia di uomini e di donne con l’impegno di frequentare i sacramenti, recitare l’Ufficio Divino e fare opere pie. A gloria di Dio e dei Santi Benedetto e Scolastica.

La Compagnia diventò Confraternita con l’approvazione canonica di Papa Paolo V Borghese il 9 novembre 1615.

Il 4 febbraio 1623 Gregorio XV la elevò a Venerabile Arciconfraternita.

Come prima sede ufficiale ottenne una Cappella nella chiesa di S.Eustachio. Già nel 1619, tuttavia, il nursino Piermatteo Lucarucci rese disponibile come luogo di culto un vano a pianterreno dell’abitazione in Vicolo Sinibaldi, angolo via di Torre Argentina e nel 1622, per testamento, lasciò l’intero stabile alla Confraternita.

L’invasione francese spogliò il piccolo Oratorio di tutti i tesori artistici e degli ex-voto. L’Arciconfraternita venne soppressa da Pio VII, per motivi che non conosciamo. Rinacque a nuova vita sotto Gregorio XVI. Anche la chiesina fu ristrutturata ed abbellita sotto Pio IX e Leone XIII. Non possediamo molte notizie sulla vita del sodalizio tra le due guerre.

Ingresso della chiesa dei SS. Benedetto e Scolastica a via di Torre Argentina
L'ingresso della chiesa

Nel 1960 l’Arciconfraternita si estinse e la Chiesa passò sotto la diretta amministrazione del Vicariato di Roma. Divenne deposito del Centro Oratori Romani. Dietro richieste pressanti degli oriundi della Valnerina a Roma, la Chiesina e palazzo Lucarucci furono riconsegnati dal Vicariato alla comunità Regionale dei Nursini: perché diventasse il loro riferimento religioso, spirituale , morale e sociale. Il Cardinal Vicario Ugo Poletti nominò Rettore Mons. Luigi Di Giannicola, nursino. La Chiesa venne riaperta al pubblico il 25 dicembre 1980. Iniziarono subito i lavori di restauro, di risanamento e di rinnovamento ad opera anche di Marinella Letico.

L’Arciconfraternita fu rivitalizzata nel 1984: il Cardinal Poletti ne approvò il Nuovo Statuto secondo i principi del Vaticano II e il Nuovo Codice di Diritto Canonico.

Oggi. La gioia del Vangelo riempie il nostro cuore perché abbiamo incontrato Gesù. Vogliamo vivere il Vangelo , perché ci sentiamo parte viva della Chiesa. Il Santo Patriarca Benedetto ammonisce "Non anteporre nulla all’amore di Cristo". L’amore per Dio e per i fratelli è il nostro segno distintivo, il nostro programma di vita. Vogliamo annunciare a tutti il Vangelo della carità, vivendolo nella nostra comunità, in famiglia e nella società. In comunione con la Parrocchia, con la Diocesi, con la Chiesa. Mettendo al centro Cristo e il mistero pasquale della sua passione, morte e risurrezione. Cristo è l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine. Scriveva il Papa Emerito Benedetto XVI "Portare Cristo agli uomini e portare gli uomini a Cristo". Questo è lo scopo e l’anima di ogni missione, di ogni evangelizzazione. Ritorniamo all’essenziale, al rapporto con Cristo nella preghiera e nella carità. Ci esorta Papa Francesco "Non stanchiamoci di cercare il Signore, di lasciarci cercare da Lui. Solo insieme riusciremo a essere profezia del Regno"

Il Signore regni sempre nei nostri cuori e nelle nostre famiglie!

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I benefattori della Confraternita

papa Paolo V Borghese ritratto da Caravaggio
papa Paolo V

Paolo V, nato Camillo, era il primo figlio della famiglia di origine senese dei Borghese. Suo padre Marcantonio si era trasferito a Roma per svolgere il suo lavoro di avvocato concistoriale e lì aveva costruito salde relazioni nell'ambito della Curia, decidendo poi di avviare i figli Orazio e Camillo verso una carriera strettamente legata al potere curiale. Camillo studiò diritto a Padova e a Perugia ed esercitò l'avvocatura prima di predere l'abito talare nel 1577. In poco meno di venti anni scalò rapidamente la gerarchia fino a essere creato cardinale da Clemente VIII nel 1596. Fu segretario dell'Inquisizione e cardinale vicario di Roma. Nel 1605, dopo il breve pontificato di Leone XI, è eletto papa il 16 maggio e consacrato il 29 maggio. Molto attivo sia sul piano politico sia su quello dottrinario, regnò per poco meno di 16 anni, durante i quali arricchì la Chiesa e Roma di importantissimi monumenti. Morì il 28 genaio 1621 nel palazzo del Quirinale e venne sepolto nella Cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore.

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papa Gregorio XV Ludovisi ritratto da Guido Reni
papa Gregorio XV

Gregorio XV, al secolo Alessandro, ottavo figlio (terzo maschio) della famiglia della nobiltà bolognese dei Ludovisi, salì al soglio di Pietro nel febbraio del 1621. Dopo gli studi presso i Gesuiti di Roma e la specializzazione in diritto fu ordinato sacerdote e iniziò una carriera di successo nell'ambito della Curia romana. Consacrato Arcivescovo di Bologna nel 1612, verso la fine dello stesso anno il papa Paolo V lo nominò cardinale. Tre anni dopo era papa (il primo a compiere i propri studi in un collegio gesuita), eletto da uno dei Conclavi più brevi della storia della Chiesa. Regnò per poco più due anni, fondando la Congregatio di Propaganda Fide. Morì nel luglio del 1623, fu sepolto nella Basilica Vaticana, ma le sue spoglie transitarono per la cappella dell'Annunziata per poi approdare alla chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, dove trovarono collocazione definitiva.

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papa Gregorio XVI Cappellari ritratto da Paul Delaroche
papa Gregorio XVI

Gregorio XVI. Nato Bartolomeo Alberto Cappellari a Belluno da una famiglia della piccola nobiltà cittadina, ultimo di cinque figli. Seguì molto presto la sua vocazione entrando a 18 anni nella Congregazione Camaldolese dell'Ordine di San Benedetto. Intellettulmente brillante, pubblicò numerosi testi teologici e nel 1800 fu accolto nell'Accademia della Religione Cattolica. Cinque anni dopo era abate di San Gregorio al Celio. Nel 1815 assunse le cariche di vicario generale dei camaldolesi, consigliere dell'Inquisizione, prefetto della congregazione Propaganda Fide ed esaminatore dei vescovi. Eletto, con sorpresa di molti, all'inizio del 1831, regnò per circa 15 anni. Con l'enciclica In Supremo Apostolatus condannò la schiavitù come "delitto", ribadendo il magistero dei suoi predecessori. È sepolto nella basilica di San Pietro.

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papa Pio IX Mastai ritratto da George Peter Alexander Healy
papa Pio IX

Pio IX, nativo di Senigallia, membro della famiglia nobiliare dei Mastai Ferretti, ha avuto il più lungo regno della Chiesa Cattolica dopo quello di Pietro. È il papa che ha vissuto la fine del potere temporale della Chiesa, ma ha avuto anche il merito di aperture "illuministiche" in ambito politico e sociale. Di abitudini parche e umili, sempre pronto alla carità, fu molto attivo nel sostegno agli ultimi anche dopo la nomina ad Arcivescovo di Spoleto e a vescovo di Imola. Cardinale a soli 48 anni, sei anni dopo ascendeva al soglio pontificio. Sostenne attivamente l'evangelizzazione e cercò di ricondurre in seno alla Chiesa romana gli scismi del passato. Promulgò il dogma dell'Immacolata Concezione e indisse il Concilio Vaticano I. Alla sua morte venne inizialmente sepolto in vaticano. Nel 1881 secondo le sue volontà testamentarie le sue spoglie furono traslate, non senza incidenti causati da anticlericali, nella basilica di San Lorenzo al Verano. Proclamato beato nel 2000.

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papa Leone XIII Pecci in una fotografie di autore ignoto
papa Leone XIII

Leone XIII è il primo papa di cui esistano immagini filmate. Autore dell'enciclica Rerum novarum, che diede inizio al cammino della Chiesa verso la modernità, ricevette appellativi come "papa dei lavoratori" e "papa sociale". Sacerdote dal 1837 dopo gli studi presso i Gesuiti e presso il Collegio Romano, nel 1838 era legato papale a Benvento. Nunzio apostolico in Belgio tra il 1843 e il 1846, dal 1847 divenne arcivescovo ad personam di Perugia. Eletto papa durante il primo conclave tenuto dopo la fine dello Stato Pontificio, regnò per venticinque anni a dispetto di una salute cagionevole. Costretto dagli eventi ad affrontare una società sempre più votata al laicismo, seppe sempre mediare nei rapporti con gli Stati e con i fedeli. Morì il 20 luglio del 1903 a 93 anni. È tumulato nella basilica di San Giovanni in Laterano.

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Monsignor Luigi di Giannicola, Rettore dell'Arciconfraternita
Mons. Luigi di Giannicola

Luigi Di Giannicola nasce a Valcaldara di Norcia il 24 dicembre 1916. Dopo le elementari, entra al Seminario Vescovile di Norcia per essere poi ammesso al Seminario Regionale Pio XI di Assisi.

Grazie a una dispensa pontificia a soli 23 anni, nella amata Basilica di S. Benedetto, viene ordinato Sacerdote dal Vescovo di Norcia, città nella quel rimane come insegnante nel Seminario e come parroco di Pescia e di Castel S. Maria fino al 1945, quando Don Giovanni Rossi, fondatore della Pro Civitate Christiana, lo chiama a collaborare alla Cittadella di Assisi, centro di dialogo e di incontro, laboratorio di formazione personale, sociale, politica, culturale e religiosa, dove resta per 11 anni.

Predica le Missioni in tutte le piazze d'Italia; guida pellegrinaggi a Lourdes, a Fatima e in Terra Santa.

Nel 1956 è a Roma al centro Nazionale di Azione Cattolica come vice Assistente Nazionale della Gioventù Maschile. Dirige per molti anni il Bollettino settimanale del Santuario e dell’Opera di S. Rita “dallo Scoglio di S. Rita”.

Nel 1976 è Arciprete della Basilica di S. Nicola in Carcere. Ma un uomo che ha predicato nelle piazze d’Italia e guidato tanti pellegrinaggi non può rassegnarsi alla quiete di una Basilica romana. Riscopre l’Oratorio dei SS. Benedetto e Scolastica (ormai ridotto a deposito di materiali e di suppellettili) e, con un primo nucleo di Nursini e Nursine e la benedizione e l’aiuto del Cardinale Vicario Ugo Poletti, ottiene la riapertura della chiesa e la rifondazione della Venerabile Arciconfraternita dei SS. Benedetto e Scolastica, adeguandone lo Statuto ai principi del Concilio Vaticano II e alle norme del nuovo Codice di Diritto Canonico.

La Chiesina diventa il centro che accoglie e promuove incontri di fede e celebrazioni per famiglie, per categorie, per paesi della Valnerina. Persone capitate per caso nella Chiesetta sono catturate dalla forza che questo piccolo grande uomo usa quando spiega il Vangelo, quando si propone come mezzo di Dio, al quale ha dedicato tutta la vita.

Si ritira a Montappone, dove continua a pregare per i Nursini di Roma e per le loro famiglie, dove muore sostenuto dalla sua profonda e serena fiducia in Dio il 14 febbraio 2007.

Per sintetizzare la sua opera e il suo stile possiamo ricorrere alle parole di Don Giovanni Rossi, che lo aveva chiamato alla Cittadella di Assisi: ‹‹Tutto cambia al mondo. Noi assistiamo a trasformazioni di anime, di popoli e di religioni impensabili. Bisogna che noi prepariamo più che opere, ponti; più che prediche, dialoghi; più ricordi, nuove visioni di un avvenire di libertà, di pace, di giustizia››.

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Marinella Letico in una fotografia di autore ignoto al quale riconosciamo tutti i diritti
Marinella Letico

Marinella Letico è nata a Roma nel 1941 da madre ungherese e padre napoletano. Si è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove il suo amore per l'espressione artistica ha avuto terreno fertile per crescere e maturare. Dopo il matrimonio si è trasferita a Guidonia Montecelio con il marito e i tre figli e ha svolto per numerosi anni attività di insegnamento alla Scuola d’Arte di Tivoli. Interessata alla pittura e all'incisione, ha partecipato a numerose mostre collettive e personali ed ha avuto opere in concorso alla Biennale. La letteratura le è stata "maestra" e ispiratrice per le tematiche delle sue opere, nelle quali si riconoscono echi di una tradizione che affonda le radici nel simbolismo del medioevo. Tra il 1982 e il 1986 ha curato ed eseguito il restauro della chiesa della Confraternita in via di Torre Argentina, utilizzando tecniche del passato per riportare allo splendore l'antica decorazione e integrarla con il suo proprio lavoro, collegando idealmente l'arte sacra del barocco al nostro tempo. Marinella ci ha lasciato il 4 settembre del 2015.

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L'Arciconfraternita

L'Arciconfraternita del Santi Benedetto e Scolastica dei «Nursini» a Roma è un'associazione pubblica di fedeli eretta dal Sommo Pontefice Paolo V il 9 novembre 1615.

Elevata al grado di Arciconfraternita dal Papa Gregorio XV il 4 febbraio 1623, ha fine di culto, riconosciuto con Regio Decreto n. 2448 del 14 ottobre 1937.

Mons. Vittorio Pignoloni è il Rettore della Chiesa dei SS. Benedetto e Scolastica all’Argentina, Chiesa Regionale dei Nursini a Roma e l'Assistente dell'Arciconfraternita.

Il Rettore e il sacerdote collaboratore assicurano la celebrazione della S. Messa:

giorni feriali ore 18
giorni festivi ore 11

Festività della Chiesa e della Arciconfraternita

  • Festa di S. Scolastica: la domenica successiva alla festa liturgica (10 febbraio)
  • Festa di S. Benedetto: 11 luglio
  • Festa della Chiesa e della Arciconfraternita: seconda domenica di novembre

La Confraternita ha sede in Vicolo dei Sinibaldi 1, a Roma, mentre alla chiesa dei SS. Benedetto e Scolastica si accede dal civico 71 di Via di Torre Argentina, sempre a Roma.

Ricordiamo il telefono della Confraternita: 3291469191 (solo feriali dalle 17,30 alle 18,45) e la e-mail (redazione@nursini.org).

Per donazioni e contributi alla manutenzione della Chiesa dell'Arciconfraternita: IT91P0326803200052445634460