San benedetto, scritta Arciconfraternita, Santa Scolastica

In ricordo di un Padre, di un Fratello e di un Amico

DON SANTE: PASTORE SECONDO IL CUORE DI DIO E PRETE DEL CONCILIO


Ringrazio l’On. Prof. Gino Emili per l’opportunità offertami di dare una testimonianza devota e filiale all’opera e ai giorni di Mons. Sante Quintiliani, nel primo anniversario del suo ingresso nella Casa del Padre. Dopo un purgatorio di delusioni e di sofferenze, sostenute nell’ultimo tratto della sua esistenza terrena, con spirito schiettamente evangelico: con l’aiuto del Buon Dio e di S. Rita. Santa Rita! La Santa da Lui amata, venerata e predicata con tutte le energie fisiche e spirituali. Chi può dimenticare la bellissima foto della statua in bronzo, nell’atrio del Santuario, con Don Sante che rivolge a Lei lo sguardo, fiducioso, aggrappato quasi al suo mantello, per chiedere grazie. Per chiedere protezione sull’Opera: il suo sogno e il suo assillo pastorale. La Tua Opera, Don Sante, l’Opera di S. Rita, il Santuario con gli artistici e preziosi mosaici, l’Orfanotrofio, l’Istituto per Congegnatori Meccanici, gli Alberghi, lo Scoglio di S. Rita (più volte restaurato), la Grotta dei sogni, il Campo Sportivo, l’Aula Magna, la Casa nuziale di S. Rita, la strada Cascia – Roccaporena, la Variante, la Tenuta Baccarini…Anche le pietre parleranno di Te, amato Pastore.

‹‹ Grazie, Don Sante. Saldo nella fede, hai resistito agli attacchi, alle avversità, alle difficoltà per innovare mezzi e strutture dell’Opera. Non hai combattuto il moderno che avanzava, accettando le sfide del nuovo. Hai avuto l’intelligenza creativa e vigile per affrontarlo. Per pilotarlo e coniugarlo con le finalità caritative ed educative dell’istituzione voluta dai fondatori e dalla Diocesi. Non Ti sei opposto alle logiche trasformazioni che quelle finalità perseguivano. Hai saputo obbedire, docile ai richiami dello Spirito, a tutti i Vescovi e Arcivescovi della tua esemplare esistenza sacerdotale, dedicata agli orfanelli, agli ultimi, ai poveri, che dal dopo guerra non sono mai mancati nei nostri borghi. Ti sei trovato in buona ed eletta compagnia: con Don Giacomo Antonelli, con l’on. Bruni, con Mons. Settimio Peroni, con Mons. Alceo Amori… e via elencando. Sempre sulla breccia, sempre esponendoti in prima persona. In termini di fatica, di viaggi, per gli amati orfanelli, per ampliare, innovare e creare strutture di accoglienza adeguate ai tempi. Senza cedere mai allo scoraggiamento. Senza farti tentare dal successo o dal potere. La Tua carriera, Don Sante, è iniziata e terminata tra lo Scoglio e la Grotta d’oro. Il tuo cruccio: le nuove leve non fanno affidamento alla Provvidenza! E all’intercessione di S. Rita, con la quale sei stato sempre in confidenza: a Lei ci raccomandavi sempre! Lei avrebbe dato una mano a risolvere i tanti nostri problemi.

Il Tuo sacerdozio l’hai vissuto anche a Collegiacone, con umiltà e dedizione assoluta ai fedeli e alle famiglie, che imploravano la Tua presenza e il Tuo servizio. Ti aspettavamo la domenica: arrivavi con la Tua Guzzi 250! Un vero angelo del Signore, che trovava sempre il tempo da dedicare al catechismo di noi bambini. Attraverso questa Tua disponibilità sei arrivato al cuore della gente. Aiutando la popolazione del piccolo borgo a collegarsi alle Capanne di Collegiacone attraverso infrastrutture stradali e telefoniche! ››

Il 31 agosto 1962 il terremoto, con epicentro a Monte Maggio, fece crollare e compromise quasi tutte le povere abitazioni dei due borghi: Chiesa Parrocchiale e Madonna che Appare comprese. Dopo un primo immediato intervento della Prefettura di Perugia (catene, speroni, puntellamenti…) fu necessario chiedere un finanziamento pubblico per ricostruire i due borghi. Magari riunificandoli. Don Sante promise il suo interessamento fattivo e puntuale presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche di Perugia; impegnandosi a creare e favorire accordo e armonia per un progetto comune e condiviso sull’area, sul progetto delle case e sull’urbanizzazione.. Prima le case per tutti (realizzate in due anni!) e poi la Chiesa. Il Nuovo Centro Parrocchiale fu inaugurato dall’Arcivescovo di Spoleto nel 1974. Quanti viaggi a Perugia, a Roma per snellire le lentezze e superare le immancabili difficoltà burocratiche. Don Sante ci ha insegnato ad avere fiducia in Dio, riponendo nella sua Provvidenza le nostre attese e speranze. I nostri genitori hanno sempre seguito il Parroco con fedeltà e convinzione. Anche nella difficile opera di educazione e di formazione dei figli. Li ha assistiti e accompagnati tutti nel difficile momento della malattia e del trapasso.

‹‹ Grazie, Don Sante, per averci preparato a fare le scelte importanti della vita. Grazie per la Tua umiltà francescana, diventata il Tuo stile di vita. Ti ha aiutato a guardare con serenità il futuro. Che è nelle mani del Buon Dio. Mi hai aiutato ad apprezzare e a seguire il dono della mia vocazione, unendo le Tue preghiere a quelle dei miei genitori. Grazie della Tua paternità paziente, comprensiva, affabile e, all’occorrenza, risoluta. Grazie››.

Concludendo. Come sottolineò S.E.R. Mons. Renato Boccardo nell’omelia, il 6 aprile 2017, Don Sante ‹‹indossò sempre il grembiule della carità››, testimoniata e vissuta a tutto tondo nel Casciano, nel Nursino e oltre; ‹‹ un prete tanto amato, perché ha amato tanto››: felicissima sintesi coniata dal nostro Arcivescovo per descrivere i 67 anni di Sacerdozio di Don Sante!

Mons. Vittorio Pignoloni

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