Mario Scappini - Il ricordo dei figli
4 dicembre 2020 – Era iniziata una nuova giornata, apparentemente come le altre, senza che nulla lasciasse presagire l’evento della scomparsa di nostro padre. Questo ricordo, che gentilmente ci è stato richiesto dal Rettore Don Pignoloni, non vuole essere l’elogio da figli nei confronti di un genitore, che risulterebbe sicuramente lungo e fin troppo naturale, piuttosto vuole essere un ricordo di lui attraverso le persone che l’hanno conosciuto al di fuori dell’ambito familiare.
Infatti, anche se aveva un carattere piuttosto schivo e riservato, era riuscito a creare intorno a sé una rete di legami profondi che a loro volta hanno contribuito ad arricchire la sua forza intellettuale.
Ha avuto modo di farsi conoscere da tanta gente attraverso le sue innumerevoli opere e i suoi scritti ai quali teneva moltissimo. In modo particolare gli scritti, ci teneva che venissero proposti e letti anche dai giovani.
Proprio perché a lui piaceva ricordare e raccontare gli eventi della sua solida famiglia patriarcale e esaltare l’autenticità della vita contadina, si rendeva perfettamente conto che ai lettori della sua generazione avrebbe potuto prevalentemente far riemergere dei piacevoli ricordi, ma quello che a lui premeva di più erano i commenti e le considerazioni dei più giovani ai quali avrebbe voluto trasferire quella ricchezza morale che lui stesso si sentiva di avere ricevuto da quell’esperienza di vita per la quale si sentiva privilegiato. Anche dei suoi dipinti si potrebbe parlare moltissimo. Da sempre, il suo tempo libero era dedicato principalmente alla sua grande passione: la pittura.
Per noi era normale andare a casa di parenti e amici e trovare quadri dipinti da mio padre. In particolare negli ultimi anni, però, aveva preferito dipingere soggetti religiosi per farne dono a diverse Parrocchie e luoghi di culto. Gli piaceva prendere spunto o copiare quadri d’autore, ma personalizzarli dipingendo un volto o alle volte anche solo un profilo sfocato inserito in un angolo del dipinto, per ricordare una persona cara a lui o a quella alla quale avrebbe donato il dipinto. Ne è un esempio il quadro esposto proprio nella Sagrestia della Chiesa dei Santi Benedetto e Scolastica all’Argentina, dove è stato ritratto il padre del Rettore Don Pignoloni.
Fondamentalmente posso dire che nostro padre è sempre stato un uomo curioso. Probabilmente proprio questa curiosità ha fatto sì che la sua mente fosse sempre attiva e ricettiva anche nei confronti delle varie iniziative e attività di volontariato che gli venivano proposte e che accettava sempre con rinnovato entusiasmo. Specialmente nei giorni successivi alla sua scomparsa abbiamo avuto testimonianza di quanto mio padre fosse profondamente apprezzato e stimato da tante persone, molte delle quali non abbiamo avuto modo di conoscere mentre lui era in vita. Questo sicuramente sta aiutando tutti noi a vivere con maggiore serenità questo distacco. Infatti, oltre alla certezza di avere avuto un padre speciale, che è stato capace con impegno e dedizione a tenere unita la famiglia anche dopo la prematura morte della sua amatissima moglie, ci conforta il pensiero che sia stato speciale, per diversi motivi, anche per molti altri.
Tra questi, ci sentiamo di rivolgere un ringraziamento sincero a tutti i componenti dell’Arciconfraternita dei SS. Benedetto e Scolastica, all’interno della quale nel corso di questi ultimi anni mio padre ha potuto incontrare tanti amici che gli hanno voluto bene e l’hanno fatto sentire orgoglioso per quello che faceva.
I figli
Pino, Carla e Paola
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