Ritratto di una consorella
Lanzi Amelia nasce a Norcia nel ‘19 ultimogenita di Davide e Francesca Travaglini nella casa paterna attigua alle mura castellane, rione di Capolaterra. E nasce in casa, come allora era in uso. Nel 1934 sposa Gino Naticchioni, provetto e stimato falegname. Dio gli dona quattro splendidi figli: David, Enrico,Gianna e Francesco. L'attività commerciale di Gino, nel frattempo divenuto socio di Luciano Recchi, progredisce sempre più. Manca un lavoro per i figli che, come tanti altri giovani delle nostre montagne, sono costretti a trasferirsi a Roma. Assidua frequentatrice della chiesa della Madonna degli Angeli, conosce tutti i parroci che si succedono nella parrocchia: Don Gervasoni, Don Graziano Petrelli, Don Antonio Ottaviani, Don Antonio Brugnoli, Don Luigi Monaldi e Don Dario Dell'Orso.
A causa di una disfunzione cardiaca Gino deve smettere di fare il falegname nel 1962. Con Amelia si trasferisce a Roma, perché bisognoso di cure: a Borgo Pio, dove muore nel 1971, amorosamente assistito dalla famiglia. Ancora una prova per la nostra consorella: la perdita prematura del genero Umberto Mattei: che lascia Gianna, vedova a 38 anni con due figli. A Roma Amelia vive con Enrico, l'unico dei suoi figli non sposato, dapprima a Borgo Pio e poi in via delle Fornaci. Ha una persona di aiuto una volta alla settimana. Mentre, nel periodo estivo, che trascorre a Norcia, ha una badante fissa. Amelia è un’ amabile conversatrice. Nell'intervista che mi ha concesso, ha raccontato:
…Durante la guerra tre tedeschi gli presero tutto quello che si poteva mangiare e la biancheria fresca di bucato!
…La mamma Francesca aveva un giaccone militare rimediato chissà come e i tedeschi si arrrabbiarono molto trovandoglielo durante una perquisizione, pensando a qualcosa di torbido (partigiani?) E solo l'insistenza delle due donne a proclamare la buona fede e la necessità di proteggersi dal freddo convinsero i soldati a lasciare andare.
…La nascita di Enrico: incinta cadde dalle scale e nel pomeriggio nacque prematuro Enrico.
…Mons. Peroni era veramente bravo: fu per la sua vigile attenzione che Norcia e i suoi cittadini hanno più volte evitato rappresaglie e deportazioni. In quei tempi cupi Mons. Peroni cresimò David ed Enrico in Vescovado.
…Il fratello Montano fu uno dei primi che si presentò a Norcia con macchina ed autista, suscitando in tutti, e soprattutto nei bambini, stupore e curiosità.
…A S. Maria delle Fornaci per lungo tempo andava a Messa alle 5,15 del mattino perché officiava un Monsignore: poi divenuto Vescovo,cappellano delle guardie svizzere.
Gli piaceva e gli piace Norcia però i figli stanno a Roma. Allora: con il cuore a Norcia e con il fisico a Roma.
L'Arciconfraternita l'ha conosciuta grazie a Maria Foglietti: è socia assidua e fedele da una quindicina d'anni. Salute permettendo, partecipa ai pellegrinaggi e alle riunioni. Legge con avidità il Notiziario e vorrebbe che se ne stampasse... ogni mese! Amelia rappresenta tanto per chi la conosce e per la nostra Arciconfraternita: donna forte, serena, briosa: tanto, tanto tenera. Trasmette la gioia di testimoniare sempre con entusiasmo la fede dei padri. La fede autentica e generosa della nostra terra. Brava. E grazie.
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